Grazie, caro Cesare. In questi ultimi giorni avevo sperato di poter venire a Udine, ma ora vedo che mi è del tutto impossibile.

Ti prego innanzitutto di salutarmi molto affettuosamente Giorgio Bombi e Tonin Carlini e poi, quando parlerai in pubblico, di’ a nome mio che per me il professor Menon ha avuto una forte e positiva influenza  culturale e che ho trovato in lui un interlocutore sempre aperto e interessante e una persona la cui eccentricità (proclamata) non impediva affatto una viva e importante comunicazione, elemento fondamentale nel rapporto fra docente e discente.

Menon era curioso delle nostre letture e ci sollecitava a farne molte altre, sofisticate e utili; era una fonte inesauribile di suggerimenti assolutamente meravigliosi. Mi spiace soltanto che non ci abbia mai fatto partecipi della sua produzione poetica che pure doveva rappresentare una parte importante nella sua vita. Ci avrebbe permesso di conoscerlo meglio. D’altro canto la poesia doveva essere la sua vita segreta e come avrebbe potuto esporsi, lui sempre così ironico?

Caramente

Itala Vivan

Milano, 23 marzo 2015

 

Itala Vivan

Gian Giacomo Menon nacque nel 1910 a Medea (Gorizia), allora territorio austriaco. Dal 1937 all’anno della morte (2000) ha vissuto e insegnato a Udine.
Pensiero individualista, solipsista, pragmatista, sostenitore della isostenia dei logoi, definiva così i suoi «segnali di vita»: casualità, nudità, paura.

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