Altri musicisti per Menon

5 giugno 2015

Il compositore e performer Riccardo Vaglini sta conducendo, tra maggio e luglio 2015, a Camino al Tagliamento (Udine) una master class di composizione musicale che si articolerà in tre incontri tenuti dal docente e in tre seminari specifici: Scrittura corale contemporanea a cura del compositore Francesco Zorzini, Quale Lied per il XXI secolo a cura del soprano Francesca Scaini e Immagini di guerra nell’Apocalisse a cura del biblista Stefano Bindi.

Parte integrante del master sarà inoltre la partecipazione, dal 20 al 22 novembre 2015, al festival «Camino Contro Corrente», titolato quest’anno In guerra col mondo, dove verranno eseguiti i brani composti durante il master.

I migliori lavori verranno inoltre pubblicati da ArsPublica Edizioni (www.arspublica.it).

Agli allievi del master è stato proposto di esercitarsi anche sui versi di Gian Giacomo Menon. In particolare, Luisa Antoni ha deciso di dedicarsi a musicare le liriche in friulano del poeta di Medea.

Dopo Cecilia Seghizzi, Enrico de Angelis Valentini, Franco Dominutti, Piero Pezzè, Daniele Zanettovich, James Dashow, Aulon Naçi, Alessio Venier e Vittorio Vella, altri giovani, promettenti musicisti, affascinati dai versi di Menon, si stanno quindi cimentando con la sua poesia.

Riccardo Vaglini (Pisa, 1965), dopo aver studiato pianoforte a Pisa con Luisagrazia Caldi e contrappunto a Lucca con Gaetano Giani-Luporini, si è diplomato in composizione nel 1990 al Conservatorio di Milano con Giuseppe Giuliano, perfezionandosi in seguito con Giacomo Manzoni ai Laboratori di composizione di San Marino. Dal 1988 al 1994 ha frequentato i Ferienkurse für neue Musik di Darmstadt, ottenendo due borse di studio. Nel 1995 è stato compositore in residenza in MM&T di Milano. Dal 1993 insegna composizione in vari Conservatori italiani, dal 1999 stabilmente a Venezia. Dal 1994 al 2003 è stato direttore artistico di ArsenaleMusica di Pisa. Nel 1998 ha fondato, con Andrea Nicoli e Riccardo Dapelo, la casa editrice ArsPublica per la musica contemporanea. Ha tenuto varie conferenze e seminari per la New York University, la Toho Gakuen School e la fondazione JML di Tokyo, il Conservatorio di Palermo, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Strasburgo, l’Ateneo Veneto di Venezia. Dal 2008 tiene Master in composizione per Kairòs di Camino al Tagliamento (Udine) e dal 2009 per Agimus di Venezia. Nel 2009 ha fondato Collettivo Rituale, gruppo di ricerca per l’interpretazione del repertorio Fluxus. Nel 2012 è stato visiting professor per la Victoria University di Melbourne. La sua musica, pubblicata da EdiPan e ArsPublica e incisa per Wergo, FX, ArsPublica, TauKay, Pagano, L’arsenale e diffusa da WDR Colonia, ABC Sydney, Rai, KBS Seoul, NHK, SR Saarbrücken, Radio Clásica Madrid, Radio New Zealand, è seguita in numerosi festival in Europa, America, Australia, SudAfrica: Teatro alla Scala Milano, Akiyoshidai, Tokyo Opera City, Wien Modern, Ferienkurse Darmstadt, Lucero e La Péniche Opéra Parigi, Traiettorie Parma, Astra Melbourne, Gulbenkian Lisbona, Parco della Musica Roma etc. Ha ricevuto commissioni da Comune di Pisa (Civitas aquarum, The Haring’s Wake, Finimondo e Three Dances for One Player), Fondazione Teseco per l’Arte (Per Louis Nixon e Dislocare atti ai bordi del silenzio impreciso), Movimentoinarte Teatrodanza (Sibilla di spine), Università di Cosenza (Imrali), Tokyo Manufacture ensemble (How Mr. Mapplethorpe photographed some callas), Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Salonicco (Sui rivolgimenti degli imperi), Strasburgo (Fragile) e Colonia (Serenade), Kunsthaus Langenberg (Orgia forzata), Compagnia VerdastroDella Monica (Autobiografia di una voce), Musicavoix Evreux (Imagine), ContemporaneaMente Lodi (Ciaccona del morimondo), Fondazione Musica per Roma (Due madri), Amici della Musica di Modena (Il racconto di Enrica Vitale, bambina ebrea), The Astra Choir Melbourne (Inventario).

Gian Giacomo Menon nacque nel 1910 a Medea (Gorizia), allora territorio austriaco. Dal 1937 all’anno della morte (2000) ha vissuto e insegnato a Udine.
Pensiero individualista, solipsista, pragmatista, sostenitore della isostenia dei logoi, definiva così i suoi «segnali di vita»: casualità, nudità, paura.

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