Menon su Poetarumsilva.com

18 gennaio 2014

Sul sito http://poetarumsilva.com, al link: http://poetarumsilva.com/2014/01/17/gian-giacomo-menon-quindi-per-me-ora-blu-di-michele-obit, il poeta, traduttore e giornalista Michele Obit ha postato un suo commento al libro di Gian Giacomo Menon, «Qui per me ora blu – Una vita per la poesia (1910-2000)», edito recentemente da KappaVu di Udine. 

Michele Obit è nato nel 1966 a Ludwigsburg (Germania), vive e lavora a Cividale del Friuli (Udine). Ha curato e tradotto, nel 1998, l’antologia «Nuova poesia slovena» per l’Editoriale stampa triestina. Nel 1999 ha tradotto in italiano le poesie per l’infanzia di Srecko Kosovel «Il ragazzino e il sole».  Nel 1999 ha inoltre co-fondato il laboratorio sulla traduzione poetica «Linguaggi di-versi / Razlicni jeziki». All’interno della manifestazione Stazione Topolò-Postaja Topolove, che si tiene ogni anno nel delizioso borgo friulano al confine italo-sloveno, cura gli incontri letterari di «Voci dalla sala d’aspetto-Glasovi iz cakalnice». Ha pubblicato «Notte delle radici» (1988, Vattori) e «Per certi versi» (1995, Kellerman Editore, Vittorio Veneto), «Epifania del profondo-Epiphanje der Tiefe» (Austria, 2001), «Leta na oknu» (2001), «Mardeisargassi» (2004), «Quiebra-Canto» (Colombia, 2004), «Le parole nascono già sporche» (2010), «Marginalia-Marginalije» (Lubiana, 2010). Obit ha anche tradotto i più importanti poeti sloveni delle giovani generazioni nonché scrittori come Miha Mazzini, Aleš Šteger e Boris Pahor.

Gian Giacomo Menon nacque nel 1910 a Medea (Gorizia), allora territorio austriaco. Dal 1937 all’anno della morte (2000) ha vissuto e insegnato a Udine.
Pensiero individualista, solipsista, pragmatista, sostenitore della isostenia dei logoi, definiva così i suoi «segnali di vita»: casualità, nudità, paura.

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